“Ti fai del male”, ore 13 a breve online, ma che giorno?
letizia barbera
19 Febbraio 2013 14:55
A Verona c’ero il 9 ottobre,e’ stato bellissimo,mi ha accompagnato mio figlio,che come me apprezza tutto quello che fai e dici.Ho comprato il libro live Adriano,ho tutti i tuoi cd e dvd di Verona.Ti stimo, ti ammiro, baci Letizia
Fabio Panori
19 Febbraio 2013 15:47
fantastica canzone ,sei sempre il mio mito ,sin dall’infanzia ,ricordiamoci di fidarci del nostro Padre che aggiuster? ogni uomo e si cambier? tutto in tutti, cia caro Adriano
Uliana
19 Febbraio 2013 17:15
Adriano grazie per il tuo canzone! Se non voti non cambia niente. Peggio e’ che quando voti e non cambia niente. Come e’ gia successo in altri paesi.
donato
19 Febbraio 2013 17:32
grazie adriano per il tuo impegno nel scuotere le teste di chi ancora non ha capito quale strumento ha a disposizione.grazie veramente per le emozioni che provochi uqando entri in scena sia che canti o che parli o che non parli,e, grazie soprattutto per aver inserito nel dvd di verona il frammento dove sitiamo io e mia moglie ,sai noi siamo quelli con il cartello’ unicamente adriano ‘ che appare quando canti preghero’
GRAZIE DI CUORE ADRIANO.
Antonio Russo
19 Febbraio 2013 19:08
Ho ascoltato attendamente Ragazzo mio, e sono d’accordo con te per ogni frase, per ogni pensiero. E sono del pensiero di dire e di sperare che dal prossimo governo che salir? loro finalmente capiscano, che questo bel paese la nostra Italia al di l? di ogni discorso, di ogni ragionamento, di ogni promessa elettorale, L’Italia e di noi italiani e non dei parlamentari.
Corrado Ceschinelli
19 Febbraio 2013 20:48
Come Sociologo, il mio compito ? quello di osservare i fenomeni del vivere oltre la loro apparenza, per cercare di capire, descrivere e correggere, dove ? possibile, le cause conflittuali che li generano. Sono certo che se ci appartenesse questa comprensione saremmo protagonisti pi? consapevoli della nostra vita e del nostro destino. Invece la nostra percezione ? limitata, la nostra personalit? ? in balia del sistema, del suo condizionamento, delle sue rappresentazioni. Ogni momento storico, ogni espressione umana, risulta da quello che gli uomini hanno saputo creare, in una combinazione – tra casualit? e premeditazione – che determina la nostra economia, i nostri valori, i nostri modelli educativi, il nostro universo politico, la nostra salute, il nostro benessere, ecc.
Ognuno di noi ? parte della societ? e ne eredita i principi e i presupposti, in ruoli e identit? diverse, a seconda della sua storia personale e della collocazione in cui si ? riconosciuto e si riconosce. Nessuno, in genere, si sogna di mettere in discussione il sistema, perch? per farlo ci vuole una mente in grado di ammettere il condizionamento e i limiti del sistema stesso.
La singola persona pu? intraprendere questo percorso, ma per incidere nei meccanismi di potere occorre organizzare questa consapevolezza tanto da diventare un fenomeno di proporzioni critiche. Per farlo ci vuole un movimento culturale capace di aggregare, di guidare e di rappresentare questo processo, che deve necessariamente partire dal rinnegare l?esistente, pur mantenendo una forte connotazione etica.
Per modificare questo stato di cose ? necessario, in primis, cambiare la propria visione, non farsi ?fregare? da quanto il sistema ? dentro le nostre coscienze, nei nostri ragionamenti, nelle nostre paure, nelle nostre abitudini. Occorre considerare che la politica attuale, sia a destra che a sinistra, ?professori? compresi, anche se con logiche e propositi molto diversi fra loro, riproducono comunque l?ordine cos? costituito.
Per trasformare il sistema bisogna formare una nuova comunit?, stare nel sociale, stimolare la partecipazione con argomenti convincenti e temi riflessivi, raggiungere, senza compromessi, i luoghi e le sedi del potere, fare azioni concrete e coerenti.
? quindi fondamentale riconoscere e ridefinire il proprio ruolo nella vita, non limitarsi alla ?delega? e poi solo all?esternazione contro questo o contro quello, pensando che ci sar? qualcun altro che meglio ci rappresenter? a partire dai suoi bla… bla… bla; siamo noi che abbiamo consentito di essere rappresentati da uomini di avidit? e di poco spessore morale, da tornaconti personali, da logiche di partito ? tanto da dimenticare l?importanza della partecipazione e della vigilanza.
Non credo di dover dire qualcosa su quanto e come questo modo di fare politica e di fare economia, sia stato fin qui un bene sociale, se abbia favorito o meno, migliori condizioni di vita, di democrazia, di giustizia.
I risultati parlano da soli! Eppure possono non bastare: la coscienza degli uomini ? cos? da troppo tempo abituata al peggio da non avere memoria e sussulti di dignit?. Cos?, al riproporsi degli stessi uomini, delle stesse promesse, degli stessi propositi, il rischio ? di rimanere vittime di questa generale ?ipnosi? politica e restare intrappolati, di nuovo, nei criteri con i quali si ? soliti misurare la credibilit?, la competenza, l?autorevolezza politica ? senza contare che non mi pare che, fino ad ora, siamo stati rappresentati da chiss? quali menti straordinarie.
Non sorprende nemmeno che di fronte a qualcuno che tenta questa ?rivoluzione?, – culturale nel metodo e nelle intenzioni – si attivino le reazioni pi? disparate, dallo scherno all?analisi pi? politologa, tutte comunque, consapevoli o meno, con un unico imprinting: difendere i propri privilegi, conservare e riprodurre gli stessi meccanismi di controllo e di potere, esorcizzare la paura della destabilizzazione.
La ?rivoluzione? deve cominciare proprio della partecipazione diretta, dalla consapevolezza che occorre reinventare tutto e solo con questo coraggio, con questa determinazione, con questa volont?, si pu? veramente creare, tutti insieme, le condizioni ideali per crescere e sviluppare il nuovo domani.
Per uno che guarda oltre le formalit?, non ? possibile, oggi, non considerare il fenomeno ?Grillo? come il momento pi? rappresentativo e pi? radicale di questa tensione tra la conservazione del sistema e il tentativo di creare un momento di rottura che apra a nuovi orizzonti politici e sociali. Prendere le distanze dall?attuale modello di sviluppo, non cedere alle lusinghe degli imbonitori, non fidarsi delle intenzioni partitiche, ? quanto di pi? trasformativo oggi possa accadere ? E accadr?! Statene certi.
Sar? sicuramente quanto basta per rompere, in maniera irreversibile, quel sistema di pensiero e di logiche che sono la ragione profonda della crisi di quest?epoca e di tutte le malefatte di cui siamo stati testimoni.
Il processo ? gi? in corso. I segni, e i numeri, sono pi? imponenti di quanto vengano raccontati e descritti. Adesso ? importante che ognuno faccia la sua parte!
MILENA MASCARINI
19 Febbraio 2013 23:35
ti ammiro sempre di pi?_ Adriano!!!
elisabetta sorrentino
20 Febbraio 2013 10:17
anche io mio fratello eravamo a verona e stato stupendo mai visto un concerto cosi meraviglioso grazie sei veramente un grande e il tuo mito e enorme ti seguo da sempre e ti ammiro grazie per la grande emozione
fiore
20 Febbraio 2013 11:48
mi auguro che tutti gli italiani capiscano e ne siano consapevoli ,e non si sprechi l’opportunita’ di portare un cambiamento reale .Essere uniti ? la sola nostra forza,piangere sul latte versato non porta nesuna utilita’
Il bisogno di rinnovarsi dentro e fuori dovrebbe essere una PRIORITA’
Matteo
23 Febbraio 2013 22:44
Ciao sono Matteo sono un tuo fan ascolto sempre la tua musica .
Caro Adriano, dopo tanti anni e tanti tentativi, chiedo scusa, ma ci provo anche qui:
Nol 2001 ho scritto, in dialetto lombardo “Bun Natal”, versione in dialetto lombardo di Happy xmas di John Lennon.
Ho cercato in tanti modi di farti avere il CD perch? speravo che tu, per beneficenza,
volessi interpretarla, in occorrenza del Natale.
Per il prossimo Natale ci faresti il regalo di interpretarla?
*******************************************************************
Qui il testo:
E insc? l’? Natal
e ti cus? che t’e faa
un altr’ann al passa
e quel n??f a l’? dree a riv?
E insc? l?? Natal
sar? divertent
rest? tutt ins?ma
cuj fi?? j vecc e j parent
Un gran bel Natal
e un ann n??f migliuur
sper?mm che ‘l sia b?l
e senza duluur
—————————————
CORO
Basta gu?ra per ul mu-unt
basta gu?ra
da-a-a-ai
—————————————
E insc? Bun Natal
aj debuj e aj fort
aj sciuur e aj puarett
Ul munt l’? un puu st?rt
E insc? Bun Natal
aj bianc e aj negrett
in gir gh’? la gu?ra
l?? ura de sm?tt
Un gran bel Natal
e un ann n??f migliuur
che’l sia pusee b?l
cun la Paas e l’Amuur
E insc? l’? Nataal
e nunn cus’emm cumbin?a
un altr’ann che ariva
a gh’? gi? un sacc de f?a
Insc? Bun Natal
sar?mm ben cuntent
de truvass tutt ins?ma
cun tuta la gent
Un gran bel Natal
e un ann n??f migliur
speremm che ‘l sia b?l
e minga tant d?r
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giuliano polonini
salviamo via Gluck
Davixanku
“Ti fai del male”, ore 13 a breve online, ma che giorno?
letizia barbera
A Verona c’ero il 9 ottobre,e’ stato bellissimo,mi ha accompagnato mio figlio,che come me apprezza tutto quello che fai e dici.Ho comprato il libro live Adriano,ho tutti i tuoi cd e dvd di Verona.Ti stimo, ti ammiro, baci Letizia
Fabio Panori
fantastica canzone ,sei sempre il mio mito ,sin dall’infanzia ,ricordiamoci di fidarci del nostro Padre che aggiuster? ogni uomo e si cambier? tutto in tutti, cia caro Adriano
Uliana
Adriano grazie per il tuo canzone! Se non voti non cambia niente. Peggio e’ che quando voti e non cambia niente. Come e’ gia successo in altri paesi.
donato
grazie adriano per il tuo impegno nel scuotere le teste di chi ancora non ha capito quale strumento ha a disposizione.grazie veramente per le emozioni che provochi uqando entri in scena sia che canti o che parli o che non parli,e, grazie soprattutto per aver inserito nel dvd di verona il frammento dove sitiamo io e mia moglie ,sai noi siamo quelli con il cartello’ unicamente adriano ‘ che appare quando canti preghero’
GRAZIE DI CUORE ADRIANO.
Antonio Russo
Ho ascoltato attendamente Ragazzo mio, e sono d’accordo con te per ogni frase, per ogni pensiero. E sono del pensiero di dire e di sperare che dal prossimo governo che salir? loro finalmente capiscano, che questo bel paese la nostra Italia al di l? di ogni discorso, di ogni ragionamento, di ogni promessa elettorale, L’Italia e di noi italiani e non dei parlamentari.
Corrado Ceschinelli
Come Sociologo, il mio compito ? quello di osservare i fenomeni del vivere oltre la loro apparenza, per cercare di capire, descrivere e correggere, dove ? possibile, le cause conflittuali che li generano. Sono certo che se ci appartenesse questa comprensione saremmo protagonisti pi? consapevoli della nostra vita e del nostro destino. Invece la nostra percezione ? limitata, la nostra personalit? ? in balia del sistema, del suo condizionamento, delle sue rappresentazioni. Ogni momento storico, ogni espressione umana, risulta da quello che gli uomini hanno saputo creare, in una combinazione – tra casualit? e premeditazione – che determina la nostra economia, i nostri valori, i nostri modelli educativi, il nostro universo politico, la nostra salute, il nostro benessere, ecc.
Ognuno di noi ? parte della societ? e ne eredita i principi e i presupposti, in ruoli e identit? diverse, a seconda della sua storia personale e della collocazione in cui si ? riconosciuto e si riconosce. Nessuno, in genere, si sogna di mettere in discussione il sistema, perch? per farlo ci vuole una mente in grado di ammettere il condizionamento e i limiti del sistema stesso.
La singola persona pu? intraprendere questo percorso, ma per incidere nei meccanismi di potere occorre organizzare questa consapevolezza tanto da diventare un fenomeno di proporzioni critiche. Per farlo ci vuole un movimento culturale capace di aggregare, di guidare e di rappresentare questo processo, che deve necessariamente partire dal rinnegare l?esistente, pur mantenendo una forte connotazione etica.
Per modificare questo stato di cose ? necessario, in primis, cambiare la propria visione, non farsi ?fregare? da quanto il sistema ? dentro le nostre coscienze, nei nostri ragionamenti, nelle nostre paure, nelle nostre abitudini. Occorre considerare che la politica attuale, sia a destra che a sinistra, ?professori? compresi, anche se con logiche e propositi molto diversi fra loro, riproducono comunque l?ordine cos? costituito.
Per trasformare il sistema bisogna formare una nuova comunit?, stare nel sociale, stimolare la partecipazione con argomenti convincenti e temi riflessivi, raggiungere, senza compromessi, i luoghi e le sedi del potere, fare azioni concrete e coerenti.
? quindi fondamentale riconoscere e ridefinire il proprio ruolo nella vita, non limitarsi alla ?delega? e poi solo all?esternazione contro questo o contro quello, pensando che ci sar? qualcun altro che meglio ci rappresenter? a partire dai suoi bla… bla… bla; siamo noi che abbiamo consentito di essere rappresentati da uomini di avidit? e di poco spessore morale, da tornaconti personali, da logiche di partito ? tanto da dimenticare l?importanza della partecipazione e della vigilanza.
Non credo di dover dire qualcosa su quanto e come questo modo di fare politica e di fare economia, sia stato fin qui un bene sociale, se abbia favorito o meno, migliori condizioni di vita, di democrazia, di giustizia.
I risultati parlano da soli! Eppure possono non bastare: la coscienza degli uomini ? cos? da troppo tempo abituata al peggio da non avere memoria e sussulti di dignit?. Cos?, al riproporsi degli stessi uomini, delle stesse promesse, degli stessi propositi, il rischio ? di rimanere vittime di questa generale ?ipnosi? politica e restare intrappolati, di nuovo, nei criteri con i quali si ? soliti misurare la credibilit?, la competenza, l?autorevolezza politica ? senza contare che non mi pare che, fino ad ora, siamo stati rappresentati da chiss? quali menti straordinarie.
Non sorprende nemmeno che di fronte a qualcuno che tenta questa ?rivoluzione?, – culturale nel metodo e nelle intenzioni – si attivino le reazioni pi? disparate, dallo scherno all?analisi pi? politologa, tutte comunque, consapevoli o meno, con un unico imprinting: difendere i propri privilegi, conservare e riprodurre gli stessi meccanismi di controllo e di potere, esorcizzare la paura della destabilizzazione.
La ?rivoluzione? deve cominciare proprio della partecipazione diretta, dalla consapevolezza che occorre reinventare tutto e solo con questo coraggio, con questa determinazione, con questa volont?, si pu? veramente creare, tutti insieme, le condizioni ideali per crescere e sviluppare il nuovo domani.
Per uno che guarda oltre le formalit?, non ? possibile, oggi, non considerare il fenomeno ?Grillo? come il momento pi? rappresentativo e pi? radicale di questa tensione tra la conservazione del sistema e il tentativo di creare un momento di rottura che apra a nuovi orizzonti politici e sociali. Prendere le distanze dall?attuale modello di sviluppo, non cedere alle lusinghe degli imbonitori, non fidarsi delle intenzioni partitiche, ? quanto di pi? trasformativo oggi possa accadere ? E accadr?! Statene certi.
Sar? sicuramente quanto basta per rompere, in maniera irreversibile, quel sistema di pensiero e di logiche che sono la ragione profonda della crisi di quest?epoca e di tutte le malefatte di cui siamo stati testimoni.
Il processo ? gi? in corso. I segni, e i numeri, sono pi? imponenti di quanto vengano raccontati e descritti. Adesso ? importante che ognuno faccia la sua parte!
MILENA MASCARINI
ti ammiro sempre di pi?_ Adriano!!!
elisabetta sorrentino
anche io mio fratello eravamo a verona e stato stupendo mai visto un concerto cosi meraviglioso grazie sei veramente un grande e il tuo mito e enorme ti seguo da sempre e ti ammiro grazie per la grande emozione
fiore
mi auguro che tutti gli italiani capiscano e ne siano consapevoli ,e non si sprechi l’opportunita’ di portare un cambiamento reale .Essere uniti ? la sola nostra forza,piangere sul latte versato non porta nesuna utilita’
Il bisogno di rinnovarsi dentro e fuori dovrebbe essere una PRIORITA’
Matteo
Ciao sono Matteo sono un tuo fan ascolto sempre la tua musica .
ENZO NOSEDA
Caro Adriano, dopo tanti anni e tanti tentativi, chiedo scusa, ma ci provo anche qui:
Nol 2001 ho scritto, in dialetto lombardo “Bun Natal”, versione in dialetto lombardo di Happy xmas di John Lennon.
Ho cercato in tanti modi di farti avere il CD perch? speravo che tu, per beneficenza,
volessi interpretarla, in occorrenza del Natale.
Qui la versione audio registrata da me con Les Fleurs des maladives
http://www.youtube.com/watch?v=pNFcUpVb_GA
Per il prossimo Natale ci faresti il regalo di interpretarla?
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Qui il testo:
E insc? l’? Natal
e ti cus? che t’e faa
un altr’ann al passa
e quel n??f a l’? dree a riv?
E insc? l?? Natal
sar? divertent
rest? tutt ins?ma
cuj fi?? j vecc e j parent
Un gran bel Natal
e un ann n??f migliuur
sper?mm che ‘l sia b?l
e senza duluur
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CORO
Basta gu?ra per ul mu-unt
basta gu?ra
da-a-a-ai
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E insc? Bun Natal
aj debuj e aj fort
aj sciuur e aj puarett
Ul munt l’? un puu st?rt
E insc? Bun Natal
aj bianc e aj negrett
in gir gh’? la gu?ra
l?? ura de sm?tt
Un gran bel Natal
e un ann n??f migliuur
che’l sia pusee b?l
cun la Paas e l’Amuur
E insc? l’? Nataal
e nunn cus’emm cumbin?a
un altr’ann che ariva
a gh’? gi? un sacc de f?a
Insc? Bun Natal
sar?mm ben cuntent
de truvass tutt ins?ma
cun tuta la gent
Un gran bel Natal
e un ann n??f migliur
speremm che ‘l sia b?l
e minga tant d?r
Disem grazie al Signuur
ringraziemal
Da-a-a-ai
Bun Natal a tuti!
GRAZIE
ENZO NOSEDA – COMO
Francesco Travaglini
http://parcodeibuoi.com/2013/02/22/adriano-cosi-ci-fai-del-male/
Adriano, da giovane Molisano mi sento danneggiato e tradito. Te l’ho scritto in una lettera sul mio blog, se ti va di leggerla.
Grazie
Francesco
Andrea Dario Damioli (Sosia di Adriano Celentano)
ADRIANO TI VOGLIO BENE.DARIO DAMIOLI SOSIA DI ADRIANO CELENTANO