Mina e Celentano: quanto amore in questa coppia mai nata
Un’amicizia lunga mezzo secolo li ha salvati (e ci ha salvati) da liti disastrose e pettegolezzi infiniti. E ora, con le voci ancora immacolate, possono permettersi canzoni che traboccano passione. E sesso.
Se si fossero innamorati quando erano ancora urlatori alla sbarra, fine anni Cinquanta, sarebbero stati la coppia più potente dello show business. La più bella del mondo. Ma le cose non sono andate secondo il copione di un romanzo Delly. Mina e Celentano diventarono subito amici, fratelli, compagni di gioco. Una complicità che li ha tenuti alla larga dal gossip, dalla gelosia reciproca e magari anche da un clamoroso divorzio che avrebbe fomentato inimicizie e chiacchiericci. Sono cresciuti con la consapevolezza dei numeri uno e una goliardia che ciclicamente riaffiora – il nostro Rat Pack.
Magari in privato saranno anche bisbetici indomiti, lui recluso ad aggiustar orologi da tasca, lei nascosta a giurarsi ogni giorno che dello stage fright non vuole più saperne, ma l’attitudine allo scherzo è ancora lì intatta, fin dalla copertina di Le Migliori, in uscita l’11 novembre. Si son fatti fotografare come quattro sciure – due Mine e due Celentani in uno di quei suggestivi montaggi di Mauro Balletti – che sembrano uscite dalla fantasia di un’Anna Piaggi di periferia. E probabilmente in studio si saranno parlate al femminile, come si fa oggi anche quando ci si rivolge a un uomo: brava! bella! scema!
Ci mancherebbe che non avessero fatto il bis, dopo l’album del 1998 venduto in 1,6 milioni di copie. Loro due, le migliori, non hanno abbassato i toni, anzi osano di più. Cantano l’amore come due adolescenti, si stuzzicano e si provocano con l’abilità dei mattatori: lui le ringhia contro, lei lo blandisce con quel timbro inconfondibile che gli si avvita addosso seducente. Ragazzi forever nella ripresa di Prisencolinensinainciusol, protorap che Adriano incise nel 1973 e ora rivive in una versione rispolverata da Benny Benassi, il dj italiano Grammy Award. Il molleggiato, più abile di Rocco Hunt, si produce in un freestyle sul quale s’innesta generosa la voce della tigre, ancora capace dei virtuosismi di Brava.
Già le voci: ormai da decenni lontani dall’attività concertistica, le hanno conservate immacolate, nessun cedimento o segni d’invecchiamento. In Amami Amami, il singolo, si sfidano su una melodia dell’israeliano Idan Raichel (il testo è di Riccardo Sinigallia) e, per timore di non essere le migliori anche in video, hanno optato per un clip adolescente di skater californiani in frenetica azione (invece sarebbe stato uno spasso vederle pattinare come due drag queen, Priscille regine del deserto pop).
A un passo da te (Ragione e sentimento) è il brano che raccoglie l’eredità di Acqua e sale, duetto da manuale, con i due protagonisti che cinguettano promesse d’amore (e sesso) e Claudia Mori, la signora Celentano, che ci mette il becco («Illuso!», s’intromette a un certo punto). A ricordarci con una punta di fastidio che le migliori ci hanno nutrito di assenza, si
sono nascoste, negate, ci hanno parlato attraverso estensioni familiari – Claudia la voce pubblica di Adriano, Massimiliano il tramite tra la divina e l’Italia – lasciandoci in balia di dilettanti allo sbaraglio e Mine vaganti.
di Giuseppe Videtti
Da Il Venerdì di Repubblica 28 ottobre 2016
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Redazione Clan