1985
Trama:
Interrompere i programmi per abbattere il “potere della televisione” è un’idea che Celentano elabora nel 1985 per il quarto e ultimo film che dirige, Joan Lui. Ogni volta che proporrà alla Rai l’esercizio della disubbidienza al prime-time scatenerà forti polemiche della politica e della stampa. Ma al cinema tutto è possibile e Joan Lui realizza il sogno dell’interferenza a sorpresa, dell’incursione shock: “Non uccidete!” grida un Gesù superstar tornato sulla Terra per allestire un musical apocalittico, dove il bene e il male si rincorrono ballando. Il film è mix di cabaret, danza, musica, teatro…e fabbrica, luogo di creatività e di lotta. Adriano anticipa in Joan Lui le coreografie di Francamente me ne infischio, esperimento di nuova televisione che ha le sue radici in un lungo, sofisticato lavoro di composizione tra suoni, immagini e parole. Il set è pensato come un grande spazio a diversi livelli di profondità, austero, dalle pareti di mattoni, dove accadranno cose fantastiche con un ritmo che si spezza all’improvviso in pause e silenzi.
Il cinema permette la sperimentazione più radicale, il montaggio e il mescolamento fluido dei generi, e Adriano, tra numeri musicali, dialoghi vertiginosi, sparizioni-apparizioni a effetto speciale, siparietti avulsi, preannuncia le sue incursioni televisive. “Cercherò di esprimermi con parole semplici…Le corporazioni formano uno strato di merda stratificato su tutte le nazioni…”.
Nella kermesse in stile Quarto Potere c’è posto anche per la giornalista comunista Gilda, interpretata magnificamente da Claudia Mori, che esprime, nonostante il suo scetticismo politico-editoriale, l’attrazione irresistibile per il “ribelle drastico”.