“Adriano è un artista al potere esorcizzato dai manovratori mediatici che temono chi elabora liberamente strumenti di conoscenza. Da qui la puntuale contestazione della libertà autoriale pretesa da Celentano ad ogni nuovo programma e da qui il tentativo di interdizione che lo ha lasciato a lungo fuori dalla tv pubblica, dopo il boom di ascolti registrati ”.
Esce tra l’altro nelle sale cinematografiche Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì, film diretto da Adriano.
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“Un atto di coraggio in tempi di ipocrisia”, lo definì il critico Francesco Mininni.
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“Joan Lui realizza il sogno dell’interferenza a sorpresa, dell’incursione shock: “Non uccidete!” grida un Gesù superstar tornato sulla Terra per allestire un musical apocalittico, dove il bene e il male si rincorrono ballando. Il film è mix di spiritualità e laicità, luogo di creatività e di lotta”.
1980 – Inizia un decennio impegnato e fittissimo. Adriano sempre in studio pubblica 8 album (“Un po’ artista, un po’ no”; “Deus”; “Uh…uh…”; “Atmosfera”; “I miei americani”; “Joan Lui”; “I miei americani 2”; “La pubblica ottusità”) e sono ben 12 i film che lo vedono protagonista (“Qua la mano”; “Il bisbetico domato”; “La locandiera”; “Innamorato pazzo”; “Asso”; “Grand Hotel Excelsior”; “Bingo Bongo”; “Sing Sing”; “Segni particolari: bellissimo”; “Lui è peggio di me”; “Joan Lui”; “Il burbero”).
“Fantastico 8”: Adriano Celentano fin da subito rompe la tradizione con i suoi famosi monologhi e pause. È il suo modo per dire che bisogna fermarsi a riflettere. Per la prima volta al centro del sabato sera non c’è solo varietà, ma monologhi che trattano temi scottanti come il nucleare e il potere della televisione e tutti gli altri, sempre al centro degli interessi artistici di Adriano.
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“Il suo Fantastico 1987/’88, show apri-pista di un cambio di stagione irreversibile, sconvolse la stampa, deliziò il pubblico (record di ascolti) e mise in allarme il ceto politico, disarmato di fronte alla potenza comunicativa di Celentano che fu messo sotto accusa, prima di un ripensamento generale della critica”.