Il Mondo di Adriano

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Gennaio 2015
  • Come sarà il nuovo Presidente della Repubblica?

    Come sarà il nuovo Presidente della Repubblica?
    E’ inutile affannarsi e fare pronostici: Renzi e Berlusconi da una parte, PD e altri dall’altra.
    Nessuno lo può sapere fin quando il “designato”, col calore del suo corpo onesto o disonesto, non scalderà la famosa sedia dalla quale sarà pronunciato il verbo del cambiamento. Che a ben guardare, dai nomi che si fanno, si ha più l’idea dello stantio. Per cui sarà nel momento in cui dovrà giurare fedeltà al popolo che capiremo come sarà il nuovo Capo dello Stato. Ma soprattutto, dovrà dare un segnale. Uno qualunque, purché sia originale anche se apparentemente può non entrarci con la politica. Potrà sembrare una cosa da poco, ma sarà proprio quel segnale che ci indicherà lo stato di fermezza e di LEALTA’ con la quale saprà guidare il Paese. Sarà quel segnale che attirerà la nostra attenzione su di lui. Un segnale che desterà stupore e che finalmente ci farà dire: “che tipo questo Presidente!” Una frase gioiosa che non pronunciavamo dai tempi di Pertini.
    E allora Sig. Presidente, vedo che non manca molto allo spoglio delle schede ed è per questo che io ancora non conosco la sua faccia, ma prima che lei si “accomodi” le voglio chiedere una GRAZIA. Una grazia che ho chiesto anche a Napolitano e non solo io, tanti si sono mobilitati ma lui non se l’è sentita di andare per un attimo controcorrente. Si tratta di Fabrizio Corona. Un ragazzo che ha sbagliato certo ed è giusto che paghi. Ma se la pena supera in modo spropositato la misura dei suoi errori, io credo che ognuno di noi debba mettersi una mano sulla coscienza. E se questo non lo fa un giudice, le chiedo di farlo lei Sig. Presidente.
    Su quella sedia che da qui a poco lei occuperà per sette lunghi anni, si siederà un uomo che non sarà più quello che lei credeva di essere quando ancora non era eletto. Ma sarà un altro. Sarà prima di tutto un uomo che perdona e non solo per obbedire al significato della parola “perdono”, ma soprattutto per saper condannare quando è giusto condannare. E purtroppo lei lo sa meglio di me quanta ingiustizia c’è nel non punire chi va veramente punito. C’è gente che uccide, strangola, sfregia, ammazzando gente che non si può difendere come i vecchi e i bambini, prendendoti a picconate mentre vai a fare la spesa. E molti di questi sono già fuori e alcuni, senza neanche un giorno di prigione. Ma l’ESUBERANTE fotografo ha già ampiamente pagato il suo debito con la giustizia. E ciò che più di tutto rattrista, è che lo sta pagando anche con la salute.

    Grazie Sig. Presidente! Appena conoscerò il suo nome mi congratulerò con lei!
    Adriano Celentano

  • Ciao Landini

    Ciao Landini,
    Scusa se ti saluto, volevo solo dirti (ma non so se riuscirai a capirlo) il fatto è: che se non cambi marcia quando vai in televisione, fra un po’ a te non ti ascolta più nessuno.
    Santoro non sapeva più come fare per fermarti. Il più delle volte dici cose giuste ma sei monotono, non hai il senso della frenata e, se fosse per te, continueresti a sbraitare anche dopo che Santoro ha dato la buona notte ai telespettatori. Parti in prima quando cominci a parlare e dopo tre secondi metti la quinta e gridi come un pazzo, e quando poi tocca all’interlocutore tu gli parli sopra e non lo fai parlare. Io lo dico per te, non vorrei che anche i LAVORATORI, già mezzi STORDITI, si sentissero indifesi e ti sostituissero con un segretario che gridi un po’ meno, in modo da poter capire anche il parere delle “vittime”.
    Adriano Celentano

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